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Chirone, il più saggio e il più grande dei Centauri, è figura collegata strettamente al mondo della medicina, della medicazione, delle erbe e sostanze medicinali.

Fra tutti i centauri, violenti e brutali, Chirone si distingue per saggezza e pacatezza. Anche la sua nascita è diversa: tutti gli altri sono nati dalla congiunzione - sacrilega, fra l'altro - di Issione con Nefele („la nuvola“), per Chirone c'è un episodio a parte: Filira figlia di Oceano sarebbe stata presa da Crono in un isoletta che aveva il suo stesso nome, Filira, Il dio, colto sul fatto da Rea, fuggì dal luogo del suo stupro trasformandosi in stallone: di conseguenza il bimbo che nacque era mostruoso, mezzo uomo e mezzo cavallo, un „centauro“. Figlio di un dio, era un semi-dio, quindi immortale. In ogni caso viene subito staccato dalla madre, come accade a tutti i grandi (si pensi a Romolo e a Mosè). Filira, per il ribrezzo di quel figlio, chiese agli dèi di essere trasformata in altra cosa, e divenne un tiglio (phylira).

Chirone quindi è collegato al tiglio: pianta dai poteri medicinali, calmante assai usato nel mondo antico.

Chirone crebbe e divenne fra i Centauri il più sapiente. Il mito gli attribuisce una lunga vita e lo collega ad Apollo, ad Asclepio, ad Achille, ad Eracle.
Apollo amava Coronide, che era rimasta incinta di lui. Ma Coronide, quando era già in quella condizione, lo tradì con Ischi: e il dio la maledisse. Sua sorella Artemide dette concretezza alla maledizione, uccidendo la donna con le sue frecce: a quel punto Apollo si pentì, ma era ormai tardi. Riuscì però a salvare il bambino quando Coronide era già sulla pira funebre. Il bimbo venne chiamato Asclepio (in latino Esculapio) e affidato a Chirone perchè lo allevasse. Il che avvenne, e Chirone trasmise ad Asclepio le sue conoscenze sull'arte medica: per cui Asclepio divenne poi il dio della medicina (secondo altre fonti invece il „medico“ è lo stesso Apollo: Luciano lo fa definire da Eracle „farmacista“, con intenzione riduttiva).

Chirone avrebbe allevato e istruito anche il figlio di Peleo e Teti, Achille: che secondo la tradizione greca antica aveva specifiche competenze di medicina. Una famosa tazza attica della fine del VI secolo a. C. rappresenta l'eroe mentre sta medicando Patroclo.

Eracle sarebbe responsabile della morte di Chirone, avendolo colpito con una freccia al ginocchio, durante la sua lotta con i centauri (ma Chirone era suo amico, ed era stato suo maestro, oltre ad essere fra i centauri quello che cercava di promuoverne l'ingentilimento: la freccia di Eracle non era quindi diretta a lui, e può essere letta come una materiale rappresentazione dell'idea della incapacità dell'uomo di dominare le proprie scelte e le loro conseguenze). Nonostante le medicazioni, che Eracle sconvolto applicò al ginocchio (e Chirone lo aiutava a medicare se stesso), la piaga non si risarcì, e provocava atroci dolori al centauro: che non poteva morire, essendo di natura semidivina. La freccia era stata avvelenata con il sangue dell'idra di Lerna, "pharmakon" potentissimo.

Infine Chirone ottenne la morte, con l'approvazione di Zeus: e lo fece scambiando la sua immortalità ormai inutile e nociva con la mortalità di Prometeo

La costellazione del Centauro rappresenterebbe Chirone. Vedilo anche come austero personaggio nel canto XII dell'Inferno dantesco.